Non esiste grande genio senza una dose di follia.

sabato 17 novembre 2007

Linea di confine.


Vivo al mare, in realtà ora vivo in città ma ho sempre vissuto al mare, almeno da quando ho memoria. Credo di aver detto mare ancora prima di dire mamma.
Forse se avessi avuto la capacità d'intendere e di volere mi sarei opposta con tutte le mie forze all'idea dei miei di andare a vivere lì, perchè in fondo quel paesello l'ho sempre sentito stretto addosso, ragione che mi ha portato a frequentare le scuole superiori e poi l'università fuori da quella piccola realtà. Forse perchè è sempre tutto così tranquillo, scontato.
Il tuo destino lo leggi scritto negli occhi della gente che incontri continuamente, andando a fare la spesa o passeggiando in spiaggia.
Lo leggi sui muri, gli stessi muri accanto alle vetrine dei negozi nei quali un giorno o l'altro farai domanda di lavoro. Prevedibile , ovvio, semplice.
Io ho scelto la città proprio per questo, perchè non c'è niente di scontato, tutto è più veloce, più enfatizzato.
In una parola, opportunità, le puoi trovare girando l'angolo o imboccando una strada diversa da quella che prendi di solito.
Le persone che si incontrano poi, potrai incrociarle una volta, per caso e quella sarà forse l'unica tua occasione di conoscerle, se la perdi rischi di non rivederle mai più per tutto il resto della tua vita e chissà cosa ti sarai perso, che straordinario personaggio avresti conosciuto.
Però è vero anche che quelli che hanno vissuto anche solo per poco tempo vicino al mare li riconosci subito, perchè glie lo intravedi negli occhi.
Non importa che abbiano occhi chiarissimi o color dell'ebano se li guardi bene in fondo alle pupille lo puoi vedere quel filo sottile, dove l'acqua si tocca con l'aria e il cielo accarezza le onde lontanissime. Si perchè il mare te lo porti dentro, quella pace, quel silenzio, quell'assurdo senso di libertà ti entra nelle vene ti scorre nel sangue e ti possiede come un demone.
Allora puoi sentire, percepire cose su un piano metafisico più elevato perchè hai imparato ad ascoltare l'acqua.
La gente di mare, sono quelli abituati a guardare al di là delle apparenze, perchè chi è solito guardare il mare ha una visione diversa della vita, più lunga oserei dire.
Sono quelli che hanno scrutato spesso quel confine e sanno che l'orizzonte non lo conescerai mai, puoi solo immaginarlo, l'orizzonte è solo tuo, è un pensiero privato una convenzione visiva, ma sanno anche che al di là di quel confine ce ne è un'altro che aspetta.
Un orizzonte di mari e di cieli di terra forse e cominciano ad immaginare terre lontanissime, paesi mai visti, gente mai incontrata, con lo stesso identico quadro dipinto in fondo alle pupille.

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