Non esiste grande genio senza una dose di follia.

domenica 10 febbraio 2008


"...A me, per esempio, piace conoscere una persona a memoria."
"Questa non l'ho capita."
"Ma sì, dài, come una poesia. Sai come si dice in inglese studiare a memoria? By heart, col cuore. Ecco, in questo senso intendo. Conoscere una persona by heart, a memoria, significa, come quando ripeti una poesia, prendere anche un po' di quel ritmo che le appartiene. Una poesia, come una persona, ha dei tempi suoi. Per cui conoscere una persona a memoria significa sincronizzare i battiti del proprio cuore con i suoi, farsi penetrare dal suo ritmo. Ecco, questo mi piace. A me piace amare un persona e conoscerla a memoria come una poesia, perchè come una poesia non la si può comprendere mai fino in fondo."


Da Il giorno in più

sabato 9 febbraio 2008

Pausa.



C'è un momento per nascere, per imparare, per cadere, anche un momento per imparare a cadere. C'è un momento per volere, per desiderare, un momento per amare, per scopare, un momento per odiare e per smettere di desiderare. C'è un momento per correre, per camminare, un momento per andare avanti e per tornare indietro, c'è un momento per fermarsi sul bordo della vita ad aspettare. C'è un momento per mollare tutto e ricominciare, un momento per rollare, per guardare il cielo e sognare. C'è un momento per ascoltare, per chiudere gli occhi e lasciarsi andare, c'è sempre un momento per bere e uno per vomitare, quasi sempre quello che si è bevuto. E c'è un momento per rischiare, per sciegliere, per fumare, per lasciarlo accadere, per accarezzare. C'è un momento per mandare affanculo tutto e uno in cui quel tutto avresti voluto tenerlo più stretto. C'è un momento per vivere e uno per morire, c'è un momento in cui ti sentirai talmente in alto da guardare Dio negli occhi e uno in cui a stento riuscirai a vedere la suola delle sue scarpe. C'è un momento per piangere e uno per gioire, c'è un momento per incazzarsi e farsi sentire. C'è un momento in cui avresti fatto di tutto per andartene e uno in cui faresti di tutto per non essertene andato...

Pazzo.


Mi credono pazzo. Che ne sanno loro? Non sanno niente. Mi credono pazzo perchè sono quì da due giorni seduto su questa sedia ad aspettare...ad aspettarla. Che ne sanno loro? Mi compatiscono, ma io me ne frego. Me ne frego dei loro sguardi, io lo so perchè sono qua, il mio è un appuntamento vero. Ho preso un impegno col destino, con la vita e voglio mantenerlo, sono quì dove devo essere " Che ti guardi eh? Che vuoi? Non hai mai visto uno seduto su una sedia? Non hai mai aspettato qualcuno? Che poveraccio che sei". Io si, io sono fortunato, io sono quì che aspetto...aspetto Alice. Lei verrà, lo so, me lo ha detto. Non importa tra quanto, io resto quì; di giorno, con il sole negli occhi, di notte con le stelle tra i capelli. Alice mi piace, è molto bella e poi ha detto che quando viene andiamo via da questo posto e io ci credo, non importa dove andiamo Alice è l'unico paese in cui voglio abitare. Sì perchè lei è libertà, è il mio "non devo" non devo prendere la pasticca blu prima di dormire ne quella rossa la mattina. Con lei non ne ho bisogno. Dicono che lei non esiste, che sono pazzo, ma che ne sanno loro? Pupazzi tutti uguali in quei loro camici bianchi, credono di sapere tutto, non sanno niente. Alice è mia, io l'ho vista perciò esiste, esiste per me non per loro. Lei è il futuro che sorride, il cartello che indica la strada ecco perchè sono quì, perchè lei è come una casa col tetto di vetro posso guardare il cielo sentendomi al sicuro.