Non esiste grande genio senza una dose di follia.

sabato 7 aprile 2007

Cose che....

Cose che amo.
La colazione. La mia famiglia,tutta. I cani. L'odore dei panni appena lavati. La primavera. Il mio motorino. Il cono gelato con cioccolato e liquirizia. La doccia,dopo che si è stati "a quattro di bastoni" sul lettino per un'intera giornata. L'acqua. I balli stupidi. La pizza. L'odore di legna bruciata. Il giorno del mio compleanno, che fra l'altro capita lo stesso giorno del mio onomastico e becco comunque un regalo soltanto. L'indipendenza.Sdrammatizzare. L'autoironia. Il casatiello di nonna Milly. Le alici sotto'olio di mamma. Il sorriso di mia sorella. Il mare d'inverno. L'odore della benzina. La "tascabilità" della mizzula. La salsa barbecue. La pasta con polpo e melanzane. Le melanzane. Il peperoncino e adesso che non posso più mangiarlo lo amo ancora di più.
Cose che odio.
Gli scarafaggi. Sentire freddo. I mie capelli quando si gonfiano. Le persone logorroiche. Svegliarmi presto. Non avere tempo. La pioggia. Chi si prende troppo sul serio. La gelosia. Gli scarafaggi, già detto ma è bene rafforzare il concetto.
Pestare la cacca di cane. Non sapere cosa indossare.
Cose che mi sono indifferenti.
I fagioli. Il burro di arachidi.

venerdì 6 aprile 2007

Confessioni di una farfalla...

Se mi avessero chiesto, scegli chi vuoi essere in questa vita avrei comunque scelto di essere quella che sono, una farfalla, un essere piccolo è vero, ma con una grande volontà . Sono come il tempo che muta continuamente, ma costante in ciò che mi appassiona. A volte insicura e ciò lo si nota dal mio svolazzare incerto, ma dotata di senso pratico, strano per chi sta più tra le nuvole che per terra. Tollerante e spinta ad agire da un'innata curiosità oltre che da un'irrimediabile testardagine, ricca di sogni e aspirazioni come quando nel mio bozzolo sognavo di diventare una crisalide. Amante della libertà e dei viaggi che devo, credo, alla mia natura girovaga.
Adoro la compagnia, ma anche la solitudine, in silenzio è più facile ascoltarese stessi. Piuttosto ottimista e sarebbe un guaio se non lo fossi, considerata la mia breve esistenza, vivo un giorno come il corrisposto di una vita intera. Ecco, forse avrei scelto di vivere una vita più lunga, ma è tutto diverso per chi sa di poter vivere un giorno e uno soltanto.

mercoledì 4 aprile 2007

IL VALORE DELLA PAROLA.

Ora ditemi, quanti di voi si sono mai soffermati a pensare sul valore che può assumere la parola? Sembra una stupidagine, ma se ci si riflette su si può comprendere quanto l'uso di quest'ultima abbia cambiato il corso della storia,da quando è stata inventata.(la parola e non la storia).
Comunque,nell'età della pietra, ad esempio, la piu bella dichiarazione d'amore era rappresentata dall'uomo che tramortiva la donna con una clava trascinandola per i capelli nella propria caverna e il silenzio della donna, che tramortita naturalmente non poteva dire nulla, veniva inteso come un consenso alla richiesta del compagno, quando anche all'ora il proverbio "chi tace acconsente" andava forte.
Gli umini primitivi,quindi, non usavano la parola,infatti per organizzarsi sulle varie battute di caccia, stanchi di produrre rumori gutturali,che provocavano anche seri problemi di raucedine,con la speranza di farsi capire dal resto del gruppo,cominciarono a disegnare sui muri (o graffiti come li conosciamo oggi).
In seguito riuscirono ad imbrattare tutte le caverne, lo spazio per disegnare finì e allora si pensò di inventare la scrittura. Scrivere mammut piuttosto che disegnarlo in grandezza 130x90 convennero che era molto meno faticoso e occupava meno spazio.
I più grandi oratori della storia, invece,che fecero della parola una virtù, furono sicuramente gli antichi romani e primo fra tutti Cicerone,il quale si dilettava a difendere i propri alleati nonchè amici e parenti dalle accusse mosse dal senato, intrattenendo quest'ultimo con interminabili orazioni nelle quali faceva valere le cause dei suoi protetti.
Ora i latini avrebbero detto "verba volant" un paio di ciufoli, perchè sentire uno che discorre per due ore di argomenti che capisce solo lui è abbastanza destabilizzante, tantè che alla fine l'intero senato dava sempre ragione al nostro oratore.
Ma arriviamo ai giorni nostri, come faremo, mi chiedo, in un mondo come il nostro, a comunicare senza l'uso della parola? Insomma parole come ping pong o antistaminico ed espressioni come ti odio o vaffan... sarebbero difficili da riprodurre con dei gesti, anche se effettivamente l'ultima parola potrebbe essere facilmente racchiusa e compresa con un paio di questi.
Tuttavia converrete con me che persone facilmente irritabili si troverebbero con gravi problemi di crampi al dito medio e veri e propri ematomi nella parte interna di entrambi i gomiti.
Per non parlare poi dei logorroici che diventerebbero una razza estinta a questo mondo e credetemi il numero della popolazione terrestre scenderebbe vertiginosamente.
Se il termine stesso poi nn fosse esistito sarebbe stata una tragedia, pensate ad esempio alla povera Valeria Rossi, che avrebbe composto la sua canzone intitolandola "Dammi 3 tagliole ".
I poveri jalisse, invece, nn credo che se la canzone si fosse intitolata"Fiumi di telline" avrebbero vinto il Festival (o magari si chissà).
Mina poi, una delle più grandi cantautrici italiane, quelle caramelle, se le sarebbe date tutte in faccia. 
Pensiamo poi a chi della parola non può proprio farne a meno come i politici, grandi "oratori" dei nostri tempi o chi della parola ne ha fatto un mestiere: cabarettisti, satiri, pubblicitari, presentatori, che mondo sarebbe senza Pippo Baudo e Mike Bongiorno.
Vero è che la parola ha un potere quasi magico, può scaldare l'anima, può consolare o ferife, può essere pungente come una spina o dolce come una carezza ed è vero inoltre, che se non esistessero persone che delle parole ne fanno fin troppo uso non capiremo mai quanto valore può esserci nel silenzio.

un consiglio....non mio!

DESIDERATA

Và serenamente in mezzo al rumore e alla fretta, e ricorda quanta pace può esserci nel silenzio.
Finch'è è possibile senza dover soccombere, sii in buoni rapporti con tutte le pesone. Dì la tua verità con calma e chiarezza, e ascolta gli altri, anche l'insensibile e l'ignorante, anch'essi hanno la loro la storia.

Evita le persone volgari e aggressive, esse sono un tormento per lo spirito.
Se ti paragoni agli altri, puoi diventare vanitoso e pungente, perchè sempre ci saranno persone più grandi e più piccole di te.
Gioisci delle tue conquiste, così come dei tuoi proggetti.

Mantieniti interessato al tuo lavoro, per quanto umile; è una certezza nel futuro mutevole del tempo.
Sii prudente nei tuoi affari, perchè il mondo è pieno d'inganno. Ma non far si che questo ti impedisca di vedere quanta virtù c'è.
Molte persone lottano per grandi ideali e ovunque la vita è piena d'eroismo.
Sii te stesso. In particolare, non fingere d'amare. E non essere cinico riguardo l'amore, perchè, a dispetto di ogni aridità e disillusione, esso è perenne come l'erba.Accetta con benevolenza il consiglio degli anni, abbandonando con riconoscenza le cose della giovinezza.
Alimenta la forza d'animo, per difenderti dall'improvvisa sfortuna.Ma non tormentarti con l'immaginazione. Molte paure nascono dalla stanchezza e dalla solitudine.
Al di là di ogni sana disciplina,sii gentile con te stesso.
Tu sei un figlio dell'universo, non meno degli alberi e delle stelle;tu hai diritto di essere qui. E che ti sia chiaro o no, non c'è dubbio che l'universo si stia svelando come dovrebbe.
Perciò sii in pace con Dio,in qualunque modo tu Lo concepisca, e qualunque siano le tue imprese e le tue aspirazioni, nella rumorosa confusione della vita, mantieni la pace con la tua anima.Nonostante tutta la sua finzione, il lavoro ingrato e i sogni infranti, è ancora un mondo magnifico.Sii allegro.Sforzati di essere felice.