Non esiste grande genio senza una dose di follia.

sabato 17 novembre 2007

Cose che capitano.


Il mio debutto in quello che poi si scoprì essere un susseguirsi di flop amorosi avvenne esattamente all'età di 12 anni, quando ebbi la sfortuna di prendermi la fatidica "cotta" per un mio compagno di classe, cosa che andò a buon fine, infatti riuscii anche a starci insieme.
Coronai il mio sogno d'amore per un intero giorno, si perché questa fu la durata della mia prima storia d'amore, iniziata alle 8 della mattina di un caldo giorno di Aprile e conclusasi alle 17 :30 del pomeriggio del medesimo caldo giorno di Aprile.
Lui infatti mi disse che forse era meglio rimanere solo amici e che, se 9 ore prima mi aveva detto di "si" accettando di mettersi con me era stato solo per non ferire i miei sentimenti "Che carino!". Io accettai a malincuore e ricordo che ci rimasi abbastanza male, ovviamente niente che una coca-cola e un pacchetto di patatine, generosamente offertemi dalla mia compagna di banco, non potessero guarire. Beata gioventù.
Qualche tempo dopo, il mio ormai ex fidanzato, faceva molto adulta chiamarlo così, diventato ormai il mio miglior amico, perché il detto "se non puoi batterli unisciti a loro" a quel tempo mi pareva sensato, mi disse di essersi preso una fissa per una nostra compagna di classe all'ora una delle mie migliori amichette.
Tempo un mese e i due si ritrovarono mano nella mano a ricreazione, durante la pausa pranzo, persino ad educazione fisica correvano tenendosi per mano, sembrava di essere in uno di quei film romantici alla Herry ti presento Sally "Che bellinii...stronzi!". Comunque, il tempo passa io mi faccio un po' più grande, l'altezza rimane la stessa ma in compenso mi crescono un po' le tette e comincio a sentirmi un po' più donna, il fatto che poi siano rimaste come quando avevo 16 anni è un'altra storia.
L'altra storia d'amore risale proprio a quel periodo, il mio primo vero ragazzo con cui stetti per ben 3 mesi e che poi lasciai miseramente in quanto sostenevo che avevo una vita davanti, non volevo fare le cose di fretta e non volevo sentirmi legata e ovviamente nel dirlo continuavo a sentirmi molto adulta, anche quando rientrando a casa alle 11 mi subivo i caziatoni di mamma. Lui ci rimase molto male così male che per consolarsi si mise con un'altra della sua stessa età, 20 anni, con cui 6 anni più tardi decise di sposarsi e mettere su famiglia. Lo dicevo io che andava di fretta.
Comunque, il mio tour continua con varie new entry nel corso degli anni tra cui ricordo stereotipi maschili diversi dal piacione al geloso, dall'appiccicoso al puttaniere fino ad arrivare allo psicopatico, perché che mondo sarebbe senza psicolabili?
Dulcis in fundo il mio preferito, quello del " Io ti voglio bene ma meglio stronzo che...", non continuerò per rispetto al contesto in cui scrivo e perché con questa bocca bacio la mia mamma, ma sono ben sicura che le persone a me più intime e care abbiano capito a chi e a cosa mi riferisco e come me si stiano facendo grasse risate.

Nessun commento: