tag:blogger.com,1999:blog-914300066596126972024-03-13T10:25:09.692-07:00Buona la prima."Non dite a mia madre che faccio il pubblicitario...
lei mi crede pianista in un bordello". Jaques Seguelàclaudiahttp://www.blogger.com/profile/10229321357929465490noreply@blogger.comBlogger37125tag:blogger.com,1999:blog-91430006659612697.post-72576678320048874722009-03-06T06:07:00.000-08:002009-03-09T06:37:59.350-07:00Ciao papà!<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjcussKxrq0wwoBLESY9OAYvxUe4KX-0THKG94li7BNxWdbJKEfWNV4BoKdSAGePWpvTg6rmH_OJxaUEokxfJhLpCMk0mwhPpzVK4_YKlgg4CnlNF5Qb6qunxs0WFAs2YDMz3zdMS1EsSw/s1600-h/10049068%5B1%5D.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5310090477475652258" style="margin: 0px 10px 10px 0px; float: left; width: 132px; height: 200px;" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjcussKxrq0wwoBLESY9OAYvxUe4KX-0THKG94li7BNxWdbJKEfWNV4BoKdSAGePWpvTg6rmH_OJxaUEokxfJhLpCMk0mwhPpzVK4_YKlgg4CnlNF5Qb6qunxs0WFAs2YDMz3zdMS1EsSw/s200/10049068%5B1%5D.jpg" border="0" /></a><br /><div align="justify">Colori. Si credo siano colori, allora è questo il mondo, non distinguo bene le cose è ancora tutto confuso, appannato, però non fa più così freddo credo sia grazie a questa cosa che ho <span class="blsp-spelling-corrected" id="SPELLING_ERROR_0">addosso</span> è asciutta e morbida, confortevole. Sento uno strano dolore alla pancia non fa tanto male, ma è fastidioso mi fa stare scomodo. Credo sia...Fame! Si, ho fame, come faccio però è tutto diverso adesso. Non ho più il tubo, <span class="blsp-spelling-corrected" id="SPELLING_ERROR_1">dovè</span> quel tubo era qui non c'è più. Ho barattato il mio tubo con questa nuova pelle che ho <span class="blsp-spelling-corrected" id="SPELLING_ERROR_2">addosso</span>?Sono un pazzo! Ho fame e non so come mangiare, allora morirò?Morirò senza il mio tubo e con questa strana pelle blu. Mi viene da piangere. <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_3">Cos</span>'è quello? Sagome. Sono lontane, ma comincio a distinguerle. E' un maschio, giovane, però molto più grande di me sta <span class="blsp-spelling-corrected" id="SPELLING_ERROR_4">attaccato</span> alla <span class="blsp-spelling-corrected" id="SPELLING_ERROR_5">superficie</span> trasparente che ci divide, mi <span class="blsp-spelling-corrected" id="SPELLING_ERROR_6">sa</span> che anche lui ha fame sta piangendo o forse si accorto che hanno staccato il tubo anche a lui. Mi sta guardando, ha gli occhi stanchi ha l'aria di uno che se l'è passata male, che ne ha viste tante troppe. Il suo sguardo è antico. L' e<span class="blsp-spelling-corrected" id="SPELLING_ERROR_7">spressione</span> non riesco a <span class="blsp-spelling-corrected" id="SPELLING_ERROR_8">distinguerla</span>, sembra felice però continua a piangere dev'essere parecchio affamato. Tiene le mani poggiate su quella <span class="blsp-spelling-corrected" id="SPELLING_ERROR_9">superficie</span> trasparente, sembra che voglia toccarmi o attirare la mia attenzione, guardo quelle mani e poi mi accorgo di averne due <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_10">anch</span>'io <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_11">sono</span> come le sue, però più piccole. Mi è simpatico quel tipo abbiamo molte cose in comune: piangiamo per la fame e abbiamo le mani. Oh! Non è più solo <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_12">adesso, un</span>'altra sagoma si è avvicinata, stavolta però è una <span class="blsp-spelling-corrected" id="SPELLING_ERROR_13">femmina</span>, credo, ha i capelli più lunghi e sembra più piccola. Cosa fanno?Si abbracciano! Ora piange anche lei, ma non mangia nessuno in questo mondo?Le scende una lacrima, non arriva neanche al mento la toglie via con la...mano!Ne ha una anche lei!Allora è così, abbiamo fame e siamo senza tubo, <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_14">però</span> abbiamo le mani. Strano mondo, mi <span class="blsp-spelling-corrected" id="SPELLING_ERROR_15">sa</span> che ci metterò un po' ha capirlo. Adesso che succede! sento il vuoto sotto di me una strana sensazione di <span class="blsp-spelling-corrected" id="SPELLING_ERROR_16">leggerezza</span>, <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_17">sono</span> sospeso , sto volando via o almeno credo. Intravedo un'altra femmina mi tiene sollevato ha delle mani anche <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_18">lei e </span>le usa per tenermi stretto, allora servono a qualcosa ?E' già un <span class="blsp-spelling-corrected" id="SPELLING_ERROR_19">sollievo</span>. Lei però non piange quindi non ha fame, forse a lei hanno lasciato il tubo o ha trovato il modo di mangiare anche senza, chissà se lo dirà anche a me?Se ne va! Oh! Oh! Dove vai?? Io ho ancora <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_20">fame</span>!Ecco, mi viene di nuovo da piangere. Oh-oh! Ora credo di essere di nuovo su qualcosa, è meglio di prima è più caldo e più sicuro. Vedo qualcosa sopra di me, <span class="blsp-spelling-corrected" id="SPELLING_ERROR_21">Oh</span>! Riconosco questo viso è del maschio di prima adesso però lo vedo meglio, ha qualcosa di...famigliare. Mi sta guardando, ma non mi sento a disagio, mi piace qui. Riesco anche a vedere la femmina di prima che era vicina a lui, lei è ancora dietro la <span class="blsp-spelling-corrected" id="SPELLING_ERROR_22">superficie</span> trasparente, ci guarda e stavolta sorride. Lui invece sta di nuovo piangendo, ma <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_23">non</span> sono più sicuro che pianga per la fame non sembra dolore il suo, sembra contento <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_24">tanto contento</span>.</div><div align="justify">Credo mi stia dicendo qualcosa, qualcosa tipo:" Il mio bambino, tu sei il mio bambino.", non so cosa voglia dire, ma ha un bel suono, mi piace "Il mio bambino...". Ora non ho più male alla pancia, la sua voce mi calma, lui mi piace, però sono stanco mi si chiudono gli occhi..."Il mio bambino..." mi piace... ha un bel suono... ... ... ... ... ...<br /><br /><br /></div><div align="justify"> </div><div align="justify"> </div><div align="justify"> </div><div align="justify"></div><div align="justify"></div><div align="justify"></div>Cristian 05/03/2009<br />h:13.20<br />Benvenuto! Auguri neopapà!claudiahttp://www.blogger.com/profile/10229321357929465490noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-91430006659612697.post-15639549900788343272009-03-03T05:36:00.000-08:002009-03-04T08:02:05.753-08:00Black jack<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiNdHkx87Vw8IAc3h1X691VdjfeNI4reyRSu0NDbEKF3lN0glyZhIFhehg6OnDhCD-7mFQbehKZtj2p-S1I11QgBG7FWlb91xry2GqLH7wBC3K-RTHdBj7p-t1C6n5uk8dQqsy48D2lTtI/s1600-h/71262552.jpg"><img style="margin: 0pt 10px 10px 0pt; float: left; cursor: pointer; width: 150px; height: 200px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiNdHkx87Vw8IAc3h1X691VdjfeNI4reyRSu0NDbEKF3lN0glyZhIFhehg6OnDhCD-7mFQbehKZtj2p-S1I11QgBG7FWlb91xry2GqLH7wBC3K-RTHdBj7p-t1C6n5uk8dQqsy48D2lTtI/s200/71262552.jpg" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5308968372189296226" border="0" /></a><br /><div style="text-align: justify;">La prima volta che l'ho incontrata ricordo solo un gran vociare, rumore di oggetti metallici e soprattutto un gran freddo, però mi è stata subito simpatica a parte la presentazione un po' "scomoda". Col passar del tempo ho imparato a conoscerla, <span class="blsp-spelling-corrected" id="SPELLING_ERROR_0">amarla</span>, perfino odiarla a volte, ma non l'ho mai capita veramente su questo ci sto ancora lavorando. Quella sua ossessione di stravolgere i progetti, cambiare i piani quasi fosse una missione la sua. Lunatica, imprevedibile, irritabile in certi momenti, comunque straordinaria. Se c'è una cosa che ho imparato di lei è che non da mai niente per niente, viene sempre a <span class="blsp-spelling-corrected" id="SPELLING_ERROR_1">riscuotere</span> il suo tributo. Ha un suo equilibrio, delle sue regole che da 25 anni sto ancora cercando di imparare per riuscirne a capire il gioco così da non farmi trovare impreparata. Non l'ho mai fregata. Riesce sempre a spiazzarmi. Secondo me bara, ma tanto non lo ammetterà mai. Me la immagino acquattata in un angolo in attesa di ascoltare quei sogni che distrattamente riveliamo ad un'amica o a un conoscente o a noi stessi nel buoi della stanza, poco prima di dormire, con un filo di voce, quasi fosse una preghiera. Infallibile mercenaria al soldo di un destino che troppo spesso ritarda nel pagare i propri debiti. Sorride beffarda e soffoca una risatina, ha negli occhi lo sguardo di una moglie gelosa che si scopre tradita e prepara la vendetta. Sa esattamente che le cose non andranno mai come le stiamo progettando, ma fino alla fine ci regala quell'illusione, la stronza. A volte però presa da un improvviso raptus di pentimento ci invia dei segnali. Piccoli campanelli di avvertimento per farci desistere dallo sperare che andrà tutto come lo abbiamo immaginato, ma è come dire a un <span class="blsp-spelling-corrected" id="SPELLING_ERROR_3">centometrista</span> che quella sarà la sua ultima corsa, potrà starti a sentire, non ti crederà mai veramente.<br />Abile mazziere al tavolo da gioco, ancora una volta ha mischiato le sue carte e cambiato tutto.<br />Quei <span class="blsp-spelling-corrected" id="SPELLING_ERROR_4">progetti</span>, quei piani, quei sogni eccoli là di nuovo in mezzo al mazzo pronti ad essere rimessi in gioco, con la speranza che questa sia la mano fortunata. Eppure, dopo 25 anni che gioco con lei un giro stavolta me lo sono assicurato. E' da quando ho memoria che mi sento ripetere la <span class="blsp-spelling-corrected" id="SPELLING_ERROR_5">solita</span> frase " Che ci vuoi fare è la vita, non si può cambiarla.".<span class="blsp-spelling-corrected" id="SPELLING_ERROR_6"> Beh</span>! E' una cazzata! Io non ho ancora cambiato la mia è vero, ma ho vinto contro di lei una sfida grande e non ero da sola a giocare quella partita. No signori miei, ci sono cose che neanche la vita può cambiare e noi lo sappiamo bene. Noi questo round l'abbiamo vinto.<br /><br /><div style="text-align: left;"> Alla mia sorellina, senza la quale questa partita<br /> non avrei potuto vincerla. <br /></div></div>claudiahttp://www.blogger.com/profile/10229321357929465490noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-91430006659612697.post-11285217843616561362008-03-06T10:56:00.000-08:002008-03-06T11:02:24.725-08:00Stasera resto.<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiMGQbacptSNcDgKTJ2RkttzTsaJUouMVPfsi3OMEQr4saro-Ko5j8iX88o7OnINJQNvD8Tg0x8qLAT2yvoVd2dQKzg_b0WQZsNhi91Q7yrkpyGh2pjBWRBQyGdxmmdKwSZoCGWGRHCtrU/s1600-h/JK3158-001.jpg"><img style="margin: 0pt 10px 10px 0pt; float: left; cursor: pointer;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiMGQbacptSNcDgKTJ2RkttzTsaJUouMVPfsi3OMEQr4saro-Ko5j8iX88o7OnINJQNvD8Tg0x8qLAT2yvoVd2dQKzg_b0WQZsNhi91Q7yrkpyGh2pjBWRBQyGdxmmdKwSZoCGWGRHCtrU/s200/JK3158-001.jpg" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5174706028717652178" border="0" /></a><br /><div style="text-align: justify;">Una vasca, della buona musica, acqua, rigorosamente dosata, bolle di sapone e te stesso, a volte per essere felici basta poco. I pensieri scivolano sulla <span class="blsp-spelling-corrected" id="SPELLING_ERROR_0">superficie</span> silenziosi, come solo loro sanno essere e per brevi istanti tutto si ferma, non esiste niente al di là di quella sensazione, delle note che ti accarezzano, di quell’abbraccio che così di rado ti concedi.Solo con te stesso, con tutto quello che sei e non fingi di dover essere. Solo con l’unica persona con cui non stai mai, anche se te la porti sempre dietro, con cui non parli mai, ti prenderebbero per scemo, che non ascolti mai, perché sai fin troppo bene quello che vuole e se non riuscissi a darglielo rischieresti di <span class="blsp-spelling-corrected" id="SPELLING_ERROR_1">deluderla</span>. Perciò, che il mondo continui pure il suo <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_2">can</span> <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_3">can</span> la fuori, non importa, stavolta dovrà continuare senza di me, che diamine non succede mai, ho deciso, io…stasera resto.<br /></div>claudiahttp://www.blogger.com/profile/10229321357929465490noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-91430006659612697.post-65306407700003399282008-02-10T09:23:00.000-08:002008-02-10T09:59:08.373-08:00<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjsuQXzHx5y2zZHSB1toDr9js66sZTPM7Y4BNd-4oVQ8EoYIGDsMHwjtGDdp_nyqPOiE-0SXOecwwNfaSFLIl9Egldh8HIUjmIbVihd9SzR4MFX1rzGp3Dro0he7d306XR2oXE4oGX3DXk/s1600-h/200439434-001%5B1%5D.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5165411519891869922" style="FLOAT: left; MARGIN: 0px 10px 10px 0px; CURSOR: hand" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjsuQXzHx5y2zZHSB1toDr9js66sZTPM7Y4BNd-4oVQ8EoYIGDsMHwjtGDdp_nyqPOiE-0SXOecwwNfaSFLIl9Egldh8HIUjmIbVihd9SzR4MFX1rzGp3Dro0he7d306XR2oXE4oGX3DXk/s200/200439434-001%5B1%5D.jpg" border="0" /></a><br /><div align="justify">"...A me, per esempio, piace conoscere una persona a memoria."</div><div align="justify">"Questa non l'ho capita."</div><div align="justify">"Ma sì, dài, come una poesia. Sai come si dice in inglese studiare a memoria? <em>By heart</em>, col cuore. Ecco, in questo senso intendo. Conoscere una persona<em> by heart</em><strong>, </strong>a memoria, significa, come quando ripeti una poesia, prendere anche un po' di quel ritmo che le appartiene. Una poesia, come una persona, ha dei tempi suoi. Per cui conoscere una persona a memoria significa sincronizzare i battiti del proprio cuore con i suoi, farsi penetrare dal suo ritmo. Ecco, questo mi piace. A me piace amare un persona e conoscerla a memoria come una poesia, perchè come una poesia non la si può comprendere mai fino in fondo." </div><br /><div align="justify"></div><br /><div align="justify">Da <em>Il giorno in più</em></div>claudiahttp://www.blogger.com/profile/10229321357929465490noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-91430006659612697.post-3146499342633422882008-02-09T05:30:00.000-08:002008-02-09T07:07:01.244-08:00Pausa.<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjBO-AHQYfZcV1ytwERNOZriVuGEHp0peglhcCOAm6NZ5XGa9GrHphmlhFKABwdzzUxUKLuFim2_sv-VJSIkcGyHYDx207D_tnLjSf5LliUdD0jvqRqKz2O1grsIrkRBEUQITZf-o_oUJA/s1600-h/sb10063214c-001%5B1%5D.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5164981207118483666" style="FLOAT: left; MARGIN: 0px 10px 10px 0px; CURSOR: hand" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjBO-AHQYfZcV1ytwERNOZriVuGEHp0peglhcCOAm6NZ5XGa9GrHphmlhFKABwdzzUxUKLuFim2_sv-VJSIkcGyHYDx207D_tnLjSf5LliUdD0jvqRqKz2O1grsIrkRBEUQITZf-o_oUJA/s200/sb10063214c-001%5B1%5D.jpg" border="0" /></a><br /><br /><div align="justify">C'è un momento per nascere, per imparare, per cadere, anche un momento per imparare a cadere. C'è un momento per volere, per desiderare, un momento per amare, per scopare, un momento per odiare e per smettere di desiderare. C'è un momento per correre, per camminare, un momento per andare avanti e per tornare indietro, c'è un momento per fermarsi sul bordo della vita ad aspettare. C'è un momento per mollare tutto e ricominciare, un momento per rollare, per guardare il cielo e sognare. C'è un momento per ascoltare, per chiudere gli occhi e lasciarsi andare, c'è sempre un momento per bere e uno per vomitare, quasi sempre quello che si è bevuto. E c'è un momento per rischiare, per sciegliere, per fumare, per lasciarlo accadere, per accarezzare. C'è un momento per mandare affanculo tutto e uno in cui quel tutto avresti voluto tenerlo più stretto. C'è un momento per vivere e uno per morire, c'è un momento in cui ti sentirai talmente in alto da guardare Dio negli occhi e uno in cui a stento riuscirai a vedere la suola delle sue scarpe. C'è un momento per piangere e uno per gioire, c'è un momento per incazzarsi e farsi sentire. C'è un momento in cui avresti fatto di tutto per andartene e uno in cui faresti di tutto per non essertene andato...</div>claudiahttp://www.blogger.com/profile/10229321357929465490noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-91430006659612697.post-20390051392764717672008-02-09T04:10:00.000-08:002008-02-09T07:14:12.769-08:00Pazzo.<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhkWh0mQ4l6lADnNYd6Adldo0Xs7V5zXIllXaroYShwsBHT85ciOxbRhCggfGi_1t1pI9CzcwxXE4hRD2Lc2faUpr-etZOOVvwDCAAimjnotrMgRP5eibleYTebOvyGnWx2AY5D_dDRnY4/s1600-h/sb10062880a-001%5B1%5D.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5164963868335509698" style="FLOAT: left; MARGIN: 0px 10px 10px 0px; CURSOR: hand" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhkWh0mQ4l6lADnNYd6Adldo0Xs7V5zXIllXaroYShwsBHT85ciOxbRhCggfGi_1t1pI9CzcwxXE4hRD2Lc2faUpr-etZOOVvwDCAAimjnotrMgRP5eibleYTebOvyGnWx2AY5D_dDRnY4/s200/sb10062880a-001%5B1%5D.jpg" border="0" /></a><br /><div align="justify">Mi credono pazzo. Che ne sanno loro? Non sanno niente. Mi credono pazzo perchè sono quì da due giorni seduto su questa sedia ad aspettare...ad aspettarla. Che ne sanno loro? Mi compatiscono, ma io me ne frego. Me ne frego dei loro sguardi, io lo so perchè sono qua, il mio è un appuntamento vero. Ho preso un impegno col destino, con la vita e voglio mantenerlo, sono quì dove devo essere " Che ti guardi eh? Che vuoi? Non hai mai visto uno seduto su una sedia? Non hai mai aspettato qualcuno? Che poveraccio che sei". Io si, io sono fortunato, io sono quì che aspetto...aspetto Alice. Lei verrà, lo so, me lo ha detto. Non importa tra quanto, io resto quì; di giorno, con il sole negli occhi, di notte con le stelle tra i capelli. Alice mi piace, è molto bella e poi ha detto che quando viene andiamo via da questo posto e io ci credo, non importa dove andiamo Alice è l'unico paese in cui voglio abitare. Sì perchè lei è libertà, è il mio "non devo" non devo prendere la pasticca blu prima di dormire ne quella rossa la mattina. Con lei non ne ho bisogno. Dicono che lei non esiste, che sono pazzo, ma che ne sanno loro? Pupazzi tutti uguali in quei loro camici bianchi, credono di sapere tutto, non sanno niente. Alice è mia, io l'ho vista perciò esiste, esiste per me non per loro. Lei è il futuro che sorride, il cartello che indica la strada ecco perchè sono quì, perchè lei è come una casa col tetto di vetro posso guardare il cielo sentendomi al sicuro. </div>claudiahttp://www.blogger.com/profile/10229321357929465490noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-91430006659612697.post-21269598303810949512008-01-24T08:47:00.000-08:002008-01-24T08:49:26.859-08:00Epitaffio.<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjq7qksjq_QVwfp2KWnXSU0e-fjFofVxRFsD1T8j21tgo8a29fwpqOL5YinlywqeWruFbipzY4sgH-ojOv533YIshyrfrdpK_dG9kV-GNUWzdJRStq-DhiI981CWY-igSCyKZe6bK5Mvs8/s1600-h/200514570-001.jpg"><img style="margin: 0px auto 10px; display: block; text-align: center; cursor: pointer;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjq7qksjq_QVwfp2KWnXSU0e-fjFofVxRFsD1T8j21tgo8a29fwpqOL5YinlywqeWruFbipzY4sgH-ojOv533YIshyrfrdpK_dG9kV-GNUWzdJRStq-DhiI981CWY-igSCyKZe6bK5Mvs8/s200/200514570-001.jpg" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5159086169068349074" border="0" /></a><br /><div style="text-align: justify;">Qui giace l’onoratissima Guglielma De murta,<br />a cui la vita, purtroppo, andò alquanto storta,<br />il fato avverso, poi, finì il misfatto,<br />l’ha resa murta di nome e pure di fatto.<br /><br />Di nobili natali e illustri genitori,<br />visse in solitudine nel castello dei suoi predecessori,<br />corta di gamba, brutta d’aspetto <br />trapassò illibata, senza ricevere ‘affetto’.<br /><br />Qui si ricorda questa nobili donna,<br />che invano tentò d’alzar la gonna,<br />la si ricorda con una mano sul cuore,<br />colei che, non volendo, preservò il suo candore.<br /><br /><br /></div>claudiahttp://www.blogger.com/profile/10229321357929465490noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-91430006659612697.post-74078750530066276712008-01-20T14:31:00.000-08:002008-01-20T14:37:49.887-08:00Storie a luppolo.<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhMqG5ZzJ2muQAJnlajv1xujOgKD1iwQGIfYcGoikAh8vBieCbkTSeUyHOB1Ta1OnecH-8zcwDKQVnFTRsazmMAhGplynC3LZm4mrn94fXgMj1nAJhoT56lIDnfpkPWHxotlgNHop0s1I8/s1600-h/sb10065227cq-001%5B1%5D.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5157690726484703618" style="FLOAT: left; MARGIN: 0px 10px 10px 0px; CURSOR: hand" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhMqG5ZzJ2muQAJnlajv1xujOgKD1iwQGIfYcGoikAh8vBieCbkTSeUyHOB1Ta1OnecH-8zcwDKQVnFTRsazmMAhGplynC3LZm4mrn94fXgMj1nAJhoT56lIDnfpkPWHxotlgNHop0s1I8/s200/sb10065227cq-001%5B1%5D.jpg" border="0" /></a><br /><div align="justify">Nel corso della sua lezione, un professore di filosofia, sotto gli occhi stralunati dei suoi allievi, prese un vaso vuoto e cominciò a riempirlo con sassi di 3 centimetri di diametro. Una volta colmatolo, egli chiese se pareva loro che tale vaso potesse dirsi pieno. Essi risposero di sì. Allora il professore tirò fuori dalla sua borsa una scatola di piselli secchi e cominciò a versarli nel vaso. I piselli s’infilarono tra i sassi. Al termine di questa seconda operazione rifece la stessa domanda, alla quale i suoi studenti, divertiti, risposero in coro di sì. Ma la sorpresa fu grande quando gli studenti videro il professore tirar fuori un sacchetto di sabbia e cominciare con quella a riempire gli spazi vuoti che ancora erano nel vaso.- Allora? vi sembra pieno ora? - Sì, ora lo è senza dubbio! Con lo stesso atteggiamento del prestigiatore, il professore prese dal cassetto della sua scrivania due lattine di birra e, tra le risate di tutti, le versò lentamente nel vaso.- Ora, disse,voglio che voi pensiate che questo vaso rappresenti la vostra esistenza. I sassi sono le cose importanti: la vostra famiglia, le vostre amicizie, la vostra salute, i vostri principi e sentimenti; in una parola le cose importanti ed essenziali con le quali riempite la vostra vita. I piselli sono le altre cose importanti ma non essenziali come le prime, ad esempio: un lavoro ben remunerato, una casa ben arredata, un’automobile di prestigio, un guardaroba ben rifornito, eccetera. La sabbia è tutto il resto, ossia le piccole cose, quelle di cui si può certamente fare a meno, ma che, se ci sono, tanto meglio. -Sugli sguardi interessati degli studenti si poteva a quel punto leggervi una generale e compiaciuta condivisione.- Ovviamente riprese ancora il professore se nel vaso iniziate a porvi per prima la sabbia non vi sarà spazio né per i sassi, né per i piselli. La stessa cosa vale per la vostra esistenza: se dedicate le vostre energie alle piccole cose, non avrete più spazio per quelle importanti. Perciò ricordatevi di curare e mantenere saldi i valori della famiglia, dell’amicizia e dell’amore, innanzitutto. Nella vita occorre dedicarsi innanzitutto a ciò che veramente conta, poi al superfluo, perché il resto è solo sabbia! -Una giovane e carina studentessa alzò la mano e chiese di parlare:- E la birra cosa rappresenta ? - Sono contento che me lo hai chiesto. Essa è servita giusto a dimostrarvi che, per quanto piena possa essere la vostra esistenza, c’è sempre spazio per un paio di birre!</div><div align="justify"> </div><div align="justify"><em>mondobirra.org</em></div>claudiahttp://www.blogger.com/profile/10229321357929465490noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-91430006659612697.post-6839883853978893032008-01-19T07:51:00.000-08:002008-01-19T10:52:03.278-08:00<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjgpgYbUqf7SkdieJplViTgRaWj40WrmPpcBG1MUFRTgACbh36pI23d0Gk_SxeStbeKLNqPsSB1F4Ge47Q4a8LQ91MDpb1xpwAyg3MxBLV2Z_b_ppWkcu5q8U-JWnSjlaOYzMdaQJazL78/s1600-h/200567577-001%5B2%5D.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5157220668083960178" style="FLOAT: left; MARGIN: 0px 10px 10px 0px; CURSOR: hand" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjgpgYbUqf7SkdieJplViTgRaWj40WrmPpcBG1MUFRTgACbh36pI23d0Gk_SxeStbeKLNqPsSB1F4Ge47Q4a8LQ91MDpb1xpwAyg3MxBLV2Z_b_ppWkcu5q8U-JWnSjlaOYzMdaQJazL78/s200/200567577-001%5B2%5D.jpg" border="0" /></a><br /><div align="justify">È strano l’effetto che da quel tono pacato. Accarezza l’anima come fosse musica. Il testo ormai lo so a memoria sono anni che lo ascolto, eppure a volte, riascoltarlo, mi rasserena. Spesso poi, quando fa più freddo, quegli abbracci diventano come una di quelle enormi coperte colorate, ci resterei avvolta per tutta la vita. Come sempre è bastato un niente. Poche parole soffiate sul cuore, sussurrate all’orecchio, nel frastuono di una sala, come fossero un segreto: “Ti voglio bene”. Birra, stelle e le stesse note di sempre, non c’è niente di più bello al mondo. Grazie tesoro, adesso non fa più così freddo.</div><div align="justify"></div><div align="justify"></div><div align="justify"></div><br /><br /><div align="justify"></div><br /><br /><div align="justify"></div><br /><br /><div align="justify"></div><br /><br /><div align="justify"></div><br /><br /><div align="justify"></div>claudiahttp://www.blogger.com/profile/10229321357929465490noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-91430006659612697.post-61198842501814989162008-01-16T12:52:00.000-08:002008-01-16T15:33:58.470-08:00La cosa più bella.<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjEnS62RuL4BDNcOCougBmu3JeA4E6d-dWXqEK2GmDp96EzG-NGFB9f6WM1oAxeNTqyr3UbPnzMw5AQMsHj3ZFcYpvvLA3-R-ZngKh5bXTFU8TVb7zSSzm03ceqiONHbfABC5qxxzNczqg/s1600-h/70000354.jpg"><img style="margin: 0pt 10px 10px 0pt; float: left; cursor: pointer;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjEnS62RuL4BDNcOCougBmu3JeA4E6d-dWXqEK2GmDp96EzG-NGFB9f6WM1oAxeNTqyr3UbPnzMw5AQMsHj3ZFcYpvvLA3-R-ZngKh5bXTFU8TVb7zSSzm03ceqiONHbfABC5qxxzNczqg/s200/70000354.jpg" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5156180384055195986" border="0" /></a><br /> Tema:<br /><br /> La cosa più bella che mi è capitata quest'anno.<br /><br />Svolgimento:<br /><br /><div style="text-align: justify;">La cosa più bella che mi è capitata quest'anno è aver rincontrato un’amichetta che non vedevo da un sacco di tempo. Quando eravamo piccole giocavamo sempre insieme e ci volevamo tanto bene e anche adesso ci vogliamo bene. Mi ricordo la volta che insieme, io e la mia amichetta, abbiamo fatto una torta che però non abbiamo mai mangiato perché mamma a detto che era meglio di no. Mi ricordo poi quando, io e la mia amichetta, siamo andate al parco giochi quello grande che sta in Francia, forse, non mi ricordo, però mi ricordo che ci siamo divertite moltissimo e che abbiamo promesso che non ci saremmo mai separate. Poi però è successo. Non ci siamo più viste e poi invece si e io sono stata troppo felice di rincontrare la mia amichetta, perché, anche se non siamo state insieme per tanto tempo, ci vogliamo bene come se non ci fossimo mai separate e questo è bello e questa è la cosa più bella che mi è successa quest'anno. Poi voglio dire alla mia amichetta che si chiama Francesca che gli voglio tanto bene e voglio che non ci separiamo più e questa è la cosa più bella che mi è successa quest' anno.<br /><br /><br />Se c'è una cosa che mi ha reso davvero felice è l'averti ritrovata.<br /></div>claudiahttp://www.blogger.com/profile/10229321357929465490noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-91430006659612697.post-81889570894102930602008-01-11T06:15:00.000-08:002008-01-11T06:26:33.648-08:00Aspettando...<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi3bjBnxDN5gsrkjTFBgobPwubY3THiIwggX2YDtvj-CpZFCXPcoAYGe8mRvyVQkONTAXDgLreXwbGGgWni3UZSZKn_lr_yU71mBqOpKxOOs7et74R33kvFTN_uLCDdzn8PLqDnNg8BvHQ/s1600-h/77189051.jpg"><img style="margin: 0pt 10px 10px 0pt; float: left; cursor: pointer;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi3bjBnxDN5gsrkjTFBgobPwubY3THiIwggX2YDtvj-CpZFCXPcoAYGe8mRvyVQkONTAXDgLreXwbGGgWni3UZSZKn_lr_yU71mBqOpKxOOs7et74R33kvFTN_uLCDdzn8PLqDnNg8BvHQ/s200/77189051.jpg" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5154224915510098242" border="0" /></a><br /><div style="text-align: justify;">Ti sto aspettando sai, è una vita che ti aspetto, però mi hanno detto che ne vale la pena perciò non mi preoccupo resto qui e…aspetto. Ogni tanto mi capita di intravvederti in lontananza allora mi alzo e comincio a sporgermi per attirare l’attenzione per farmi notare, ma poi mi accorgo che non sei tu allora mi rimetto seduta e non ti nego che, tutte le volte, gli occhi tradiscono quella punta di delusione, me lo ha detto quello che siede alla mia sinistra, se ne è accorto, anche lui sta aspettando ma è qui da molto più tempo di me. Io non credo che riuscirei ad attenderti così a lungo, o forse si chi sa. La ragazza che siede alla mia destra invece è appena arrivata, in realtà io non l’ho vista arrivare, però me ne rendo conto da come si guarda intorno. Tutto quello che vede sembra volerlo divorare con gli occhi ed è piena di speranza, aspettative. Poco fa, non ce l’ho fatta, ho dovuto… come dire.. “smontarla” un po’ “ Guarda che ci sarà d’aspettare”. Lei però non mi ha dato molto peso mi ha sorriso e ha alzato le spalle credo che anche a lei abbiano detto che ne vale la pena. A volte immagino il momento in cui arriverai, le sensazioni visive, uditive, tattili e cresce il desiderio, l’impazienza, la curiosità di sapere chi porterai con te questa volta quale strada avrai percorso e quale percorreremo insieme. Ecco, di nuovo quella sensazione, mi sembra…sì di intravvederti, ma forse mi sbaglio, per l’ennesima volta o forse no stavolta è vero, non è un altro abbaglio sei tu sono sicura. Riconosco quella folata di vento che precede il tuo arrivo seguita da quel grazioso fischio che tradisce l’ormai imminente dipartita dei freni. Finalmente!E’ un’ora! “ Scusi ferma a piazza Dante?” “Sì tra due fermate.” “Grazie”.<br /></div><br />....L'80.<br /><div style="text-align: justify;"><br /></div>claudiahttp://www.blogger.com/profile/10229321357929465490noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-91430006659612697.post-46140326577306655072008-01-07T06:07:00.000-08:002008-01-07T06:13:15.008-08:00Buon compleanno.<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj-IFsRaxUUKK8y-E-l1b0ZyR8SpJW8rRtcN5zFm8hx1Ein66F15ebOjCRRLpbKdZ-5ktED4yZ9QmaewQOrzxpj7xKB5XKdVvtwG-hZDDPhSKKA4wPqI2Gu3xFgOoF11MLTGHWDaf100fc/s1600-h/AB04373.jpg"><img style="margin: 0pt 10px 10px 0pt; float: left; cursor: pointer;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj-IFsRaxUUKK8y-E-l1b0ZyR8SpJW8rRtcN5zFm8hx1Ein66F15ebOjCRRLpbKdZ-5ktED4yZ9QmaewQOrzxpj7xKB5XKdVvtwG-hZDDPhSKKA4wPqI2Gu3xFgOoF11MLTGHWDaf100fc/s200/AB04373.jpg" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5152736778061510962" border="0" /></a><br /><div style="text-align: justify;">Ciao piccolina, forse non sai chi sono, quando sono andato via avevi pochi mesi, quindi è anche normale che tu non ti ricordi di me, beh, io di te mi ricordo, sei la mia bambina la mia piccola stella e oggi 12 aprile la mia stellina compie 4 anni. Mi sembra di vederti in quel vestitino rosa davanti a quella torta coperta di panna mentre soffi su quelle candeline, allegre testimoni degli anni che passano. Qui dove sono io, invece, il tempo sembra non passare mai, i giorni si susseguono tutti uguali. Sai, a volte ti immagino dormire nella tua stanzetta e nella mente mi disegno accanto a te mentre ti do la buonanotte o ti leggo una favola per farti addormentare anche se mamma è più brava in queste cose e quel pensiero mi culla fino a quando il sonno non sopraggiunge e tutto diventa buio. Il mattino dopo la realtà torna a riscuotere il suo tributo ed eccomi ancora qua. Questo posto rende pazzi, arrivi ad un punto in cui la libertà puoi quasi vederla, sentirne l’odore al di là di queste sbarre , ma non proverai mai a raggiungerla, cominci a pensare che sia qualcosa che hai solo sognato. Non sono un uomo cattivo voglio che tu lo sappia, ho solo fatto troppi errori, ma sto pagando il mio debito e va bene così. Forse quando sarai un più grande mamma ti permetterà di venire a trovarmi adesso dice che è meglio di no ti turberebbe e lei non vuole che accada, la capisco, non è posto per bambini questo. E’ una buona mamma, tu non farla arrabbiare e ascolta sempre quello che ti dice perché ti vuole bene e anche io te ne voglio stellina. Sono un buono a nulla, lo sono sempre stato, decidere di avere te è stata l’unica cosa buona che ho fatto nella mia vita e ti giuro che presto recupereremo tutti gli anni che ci sono stati rubati, mi aggrappo a questo pensiero per non impazzire, per non mollare. Purtroppo non posso mandarti nessun regalo però ti mando questa lettera che ti leggerà la mamma, Buon compleanno stellina e ricorda papà ti vuole bene.<br /></div><br /> Con amore.<br /> Papà.claudiahttp://www.blogger.com/profile/10229321357929465490noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-91430006659612697.post-33336082081133894192007-12-17T05:07:00.000-08:002007-12-17T06:00:58.431-08:00lettera.<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjnglDuVCjSXEqLYHDMf-Lz2UPRFdK0a6j70tPdyZtpwNAflPCsBdrTKfijPSS4iOQXZrIxOZuAcMdXiTIP5lqgFaQSsHiRlNQOkfBYqCH9U06z5yay5YxS8CKv3gqAO8l_zoHGdCVW3hQ/s1600-h/CMI_008.jpg"><img style="margin: 0pt 10px 10px 0pt; float: left; cursor: pointer;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjnglDuVCjSXEqLYHDMf-Lz2UPRFdK0a6j70tPdyZtpwNAflPCsBdrTKfijPSS4iOQXZrIxOZuAcMdXiTIP5lqgFaQSsHiRlNQOkfBYqCH9U06z5yay5YxS8CKv3gqAO8l_zoHGdCVW3hQ/s200/CMI_008.jpg" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5144932195419453730" border="0" /></a><br /><div style="text-align: justify;">Non era mattina, ne notte fonda, era piuttosto il tramonto. Sulla parete della piccola, stanza ne la luna, ne le stelle, ma l’ultimo sole, disegnava ombre che non si muovevano, ne stavano ferme, bensì danzavano. L’uomo chino su un tavolo, che non era da pranzo, ne da biliardo, ma una scrivania, non dormiva, ne pensava, scriveva. Rapito dal fascino di quella che non era una storia, ne una novella, ma una lettera, che gli dettava non la penna, ne la mente, ma il cuore. La scriveva pensando non all’amico, ne alla madre, ma alla donna che l’avrebbe ricevuta in un giorno come quello...non d’estate, ne d’inverno, ma di autunno. Cazzi a merenda!<br /></div>claudiahttp://www.blogger.com/profile/10229321357929465490noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-91430006659612697.post-28051246791290559532007-12-10T16:02:00.000-08:002007-12-10T16:21:13.577-08:00Legati alla moda.<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjl7TFXup7RWNGdeaN_KUVf5jt5cf6pBFOFT_pJG40AO0p4VImI_fKTWeWwRSCiwyMmfiVP9Kl5JC5wpZjzWSVMtlM1n7dHlNjxPMPr4iYDPHg7vma95gbYVZTnO8Vg7ZOsXWyR_XJG9A8/s1600-h/872462-001.jpg"><img style="margin: 0pt 10px 10px 0pt; float: left; cursor: pointer;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjl7TFXup7RWNGdeaN_KUVf5jt5cf6pBFOFT_pJG40AO0p4VImI_fKTWeWwRSCiwyMmfiVP9Kl5JC5wpZjzWSVMtlM1n7dHlNjxPMPr4iYDPHg7vma95gbYVZTnO8Vg7ZOsXWyR_XJG9A8/s200/872462-001.jpg" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5142500637379725378" border="0" /></a><br /><div style="text-align: justify;">In un mondo di tendenze e adattamento dove il conformismo la fa da padrone, anche i lacci delle scarpe hanno occupato, da tempo, il loro piccolo posto nello scenario modaiolo. Da piccoli la moda era quella del “portiamoli belli stretti”, cosa non da poco per noi “allacciatori” alle prime armi che impiegavamo ore a fare nodi complicatissimi che desistevano poi al primo cenno di corsa. Allora però non era un problema, di tempo ce n’era abbastanza e poi imparare a fare nodi che rimanevano tali fino a sera era come fare un altro piccolo passo verso il mondo degli adulti, il diventare grandi. A sedicianni anni per noi ragazzi del XX secolo, figli legittimi di un mondo frenetico che non aspettava nessuno, non c’era più tempo per lacci stretti e doppi nodi. Lo stile corrente era quello del “lacci sciolti e nelle scarpe”, oppure fuori, purché si vedessero solo le estremità di questi che dovevano spuntare, necessariamente, dalle ultime asole della scarpa, tipo indicatori direzionali. Oggi, non ho la più pallida idea di ciò che detta il gusto corrente in fatto di lacci, cordini, nastri e stringhe perciò ho preferito eliminare il problema alla radice, ne ho comprato un paio senza.<br /></div>claudiahttp://www.blogger.com/profile/10229321357929465490noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-91430006659612697.post-51138713109785372792007-12-10T02:46:00.000-08:002007-12-10T02:59:24.256-08:00Piccolo break pubblicitario.<span style="color: rgb(255, 204, 102);">Jingle (sulla base di Ragazze acidelle) crema Toccante.<br /><br />Effetto a pelle.<br /></span><br />Batti le mani clap clap questa è la crema eccola qua.<br />Toccante è il suo nome non lo scordare<br />mettila addosso quando ti pare, prova<br />il suo effetto è fatta per te<br />la pelle morbida ce l’hai solo te.<br /><br />La metti in montagna e pure al mare<br />Toccante si chiama non lo scordare.<br />La usi anche in giro sera e mattina<br />Si assorbe facilmente e sei più bella di prima.<br /><br />Toccante è il suo nome è questo il suo effetto<br />Provala dai, vedrai che è un portento.<br />La metti in borsa, la porti con te<br />Funziona davvero lo vedi da te.<br />Rilassati bella e prova Toccante<br />Il suo effetto a pelle ti rende eccitante.<br /><br />Ori ori ori con questa crema qui<br />Diventi più bella.<br />Na cifra più bella.<br />Ori ori ori Toccante è il suo nome vorrei solo quella.claudiahttp://www.blogger.com/profile/10229321357929465490noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-91430006659612697.post-19352107857007679692007-12-06T15:38:00.000-08:002007-12-06T15:39:54.083-08:00Like a rolling stone.<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgWdsEqhHGqQ0VmAJGj2FvtTtxIiNxdyDDsHpitdQ3aEU2J1W6ic7BXIx2ccEloVOtOrQHbIJp4sOa8FoE9jxz0CDJc8-Ba7jjSj_2GkB5m0RYonYTISnwDBTJyTtFnJJZzCRdKCjvD2_4/s1600-h/73979534.jpg"><img style="margin: 0pt 10px 10px 0pt; float: left; cursor: pointer;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgWdsEqhHGqQ0VmAJGj2FvtTtxIiNxdyDDsHpitdQ3aEU2J1W6ic7BXIx2ccEloVOtOrQHbIJp4sOa8FoE9jxz0CDJc8-Ba7jjSj_2GkB5m0RYonYTISnwDBTJyTtFnJJZzCRdKCjvD2_4/s200/73979534.jpg" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5141008698885081122" border="0" /></a><br /><div style="text-align: justify;">Vi siete mai chiesti perché i sassi rotolano? Non hanno pensieri, ne volontà, eppure, in quella precisa ora, di quel preciso giorno di quel preciso anno, decidono,chissà perché, di fare il grande salto, scagliandosi giù da montagne, pareti di roccia, canyon. Tutti insieme, come una schiera di guerrieri al primo accenno di battaglia si lanciano nel vuoto incuranti del loro destino. Alcuni non arriveranno neanche alla meta, si frantumeranno lungo il percorso urtandosi tra loro. Molti picchieranno a terra talmente forte che passeranno l’intera loro esistenza a chiedersi il perché l’abbiano fatto. Altri, semplicemente continueranno a rotolare, forse per effetto della caduta su un terreno scosceso, fino a quando un piccolo ostacolo, come dei fili d’erba, fermerà la loro corsa. Rassegnati se ne staranno lì, in quell’angolo di mondo, nell’attesa che qualcuno o qualcosa gli dia modo di rotolare di nuovo, di fare un altro po’ di strada su questa volubile terra, gli doni solo per un’istante quella sensazione di mobilità, l’effimera illusione di aver conquistato un altro piccolo brandello di mondo.</div>claudiahttp://www.blogger.com/profile/10229321357929465490noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-91430006659612697.post-89820851092418902032007-12-05T16:47:00.000-08:002007-12-06T10:50:45.752-08:00Lacrima.<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjsNT0dLDU4eny12GOGWzN4Ar30_nixqjuGzqmiXC3gq_-zjTa_tYPktdtC0YHMxjSe-ra1cE3c-TMjwZmcQmQxQ5N8Gqg_WKe5xes2u1S21U9GoecyInEy2b-ht2CyZzrMHEWF6EYs-0Y/s1600-h/200473536-002.jpg"><img style="margin: 0pt 10px 10px 0pt; float: left; cursor: pointer;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjsNT0dLDU4eny12GOGWzN4Ar30_nixqjuGzqmiXC3gq_-zjTa_tYPktdtC0YHMxjSe-ra1cE3c-TMjwZmcQmQxQ5N8Gqg_WKe5xes2u1S21U9GoecyInEy2b-ht2CyZzrMHEWF6EYs-0Y/s200/200473536-002.jpg" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5140657155811903458" border="0" /></a><br /><div style="text-align: justify;">Riga il volto la silenziosa ambasciatrice dell’amaro sentire.<br />Scende lenta sulla guancia che la ospita e gli regala strada<br />dove scorrere. Si rassegna alla mano che con rabbia l'asciuga e svanisce in quel palmo che troppe volte le ha fatto da calamo. Poi di nuovo, sulla soglia delle palpebre, si prepara il messaggero di dolore, triste ancella di un sovrano potente al cui cospetto è impossibile non prostrarsi. Eccola ancora, si prepara a partire,ma questa volta no,è spinta giù, nel cuore, che, stanco, stenta ormai a galleggiare.</div>claudiahttp://www.blogger.com/profile/10229321357929465490noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-91430006659612697.post-45637656458718994112007-12-04T15:13:00.001-08:002007-12-04T15:18:35.475-08:00Ognuno ha il proprio punto di vista.<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiHA8znmMtCU8gBzlhQranX7W4Ko6g8oIhlQsfFWUF-lVdD9_I8fu-yo0VtrxOQ5m7RoW3j1FZteqTp-1tVbvu4fDBk4B4TixcWVORHRQXgYcQN_7tRwsXEqWcQNayWhqXzXK1BERD16t8/s1600-h/sb10062679b-001.jpg"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiHA8znmMtCU8gBzlhQranX7W4Ko6g8oIhlQsfFWUF-lVdD9_I8fu-yo0VtrxOQ5m7RoW3j1FZteqTp-1tVbvu4fDBk4B4TixcWVORHRQXgYcQN_7tRwsXEqWcQNayWhqXzXK1BERD16t8/s200/sb10062679b-001.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5140260528467019698" /></a>claudiahttp://www.blogger.com/profile/10229321357929465490noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-91430006659612697.post-75495078340369047432007-12-04T14:56:00.000-08:002007-12-06T14:28:16.748-08:00Vetrine.<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEikP9Im3OT60M6OJK-nYcGjkwVLVMdcfvN_QZwd-v1adiGN41RtV1t1WjVGT-EeF3vbflhz5xGKqjr0OOa2RXLbQHMHobsy1Yx3RNWoe5_h9zBtNJbqdWwdPfNI2yCKte2N6APa2nyfI2Y/s1600-h/CC000169%5B1%5D.jpg"><img style="margin: 0pt 10px 10px 0pt; float: left; cursor: pointer;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEikP9Im3OT60M6OJK-nYcGjkwVLVMdcfvN_QZwd-v1adiGN41RtV1t1WjVGT-EeF3vbflhz5xGKqjr0OOa2RXLbQHMHobsy1Yx3RNWoe5_h9zBtNJbqdWwdPfNI2yCKte2N6APa2nyfI2Y/s200/CC000169%5B1%5D.jpg" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5140258097515530130" border="0" /></a><br /><br /><div style="text-align: justify;">Il posto accanto al finestrino è uno stile di vita. Secondo me quelli che di solito siedono lì, sono quelli più sensibili ai cambiamenti che avvengono intorno a loro. Sono i viaggiatori che amano guardare il paesaggio che muta, fugace testimone del viaggio che intraprendono.<br />Pellegrini malinconici, siedono dietro un vetro, finestra sul mondo, perché il poter vedere che c’è là fuori gli ricorda il motivo per cui sono là sopra. La stazione che stanno lasciando, appartenente ad un posto che è stato loro, i ricordi, le emozioni legate a quel luogo. L’ultimo sguardo, da quella vetrina, in cui possono sentirsi ancora parte di quel mondo che stanno abbandonando. Sono anche quelli che vedranno per primi la prossima stazione, perché questo gli da un senso di sicurezza, il sapere dove si sta andando, il conoscere prima degli altri quale sarà la prossima fermata. Quelli che stanno dalla parte del corridoio, sono quelli a cui non importa dove si va l’importante è che ci si vada, sono quelli a cui non importa di sapere quale sarà la prossima stazione che cavolo quando ci fermeremo lo scopriremo. Sono quelli che non si guardano mai indietro, quelli che tracciata la rotta, vanno dritti per la loro strada. Il passato è passato, è inutile voltarsi indietro si rischia solo d’inciampare. Forse hanno ragione quelli che vivono la vita ai lati del corridoio, ma io sono una di quelli che viaggiano accanto al finestrino, che è inciampata spesso e ogni livido è lì a ricordarmi tutte le volte che mi sono voltata indietro e perché. Sono una di quelli che non può evitare di lanciare un ultimo sguardo al molo prima di salpare. Sono una di quelli e va bene così.</div>claudiahttp://www.blogger.com/profile/10229321357929465490noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-91430006659612697.post-37882117778803870212007-12-03T03:08:00.000-08:002007-12-03T05:00:23.703-08:00Niente Paura.<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiHtJ2ZzkfU_BVQLYtX7lPUu8GB-asIkCvQlXsHUgCcXqPwlErhm134gmzzKpjPuuIdUshb67Fm3ng_3xrP8-2nPcBMEC-QF6_58_1mIUKWbtIyQvDC2PLdapoXU3PySRXwxB6HULcA6sU/s1600-r/luciano_ligabue_c_spessina_7_bassa.jpg"><img style="float:left; margin:0 10px 10px 0;cursor:pointer; cursor:hand;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh_Sf1dR9rzLdfXXrUY0WdbONjteOiP8t1EL-BRJNq6VdHIjrc9QSkOHqUroDMB9PWXP9Shko-i7noDBYur0noCNs1kAM4HSA1-X8AXk7qPkcDDYn3bjEMtmY6edn3CbIz1yv6SvRPUrDU/s200/luciano_ligabue_c_spessina_7_bassa.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5139705696001787746" /></a><br />"...A parte che ho ancora il vomito per quello che riescono a dire <br />Non so se son peggio le balle oppure le facce che riescono a fare. <br />A parte che i sogni <br />passano se uno li fa passare <br />alcuni li hai sempre difesi altri <br />hai dovuto vederli finire <br /><br />Niente paura, niente paura <br />Niente paura, ci pensa la vita mi han detto così... <br />Niente paura, niente paura <br />niente paura, si vede la luna perfino da qui. <br /><br />Tira sempre un vento che non cambia niente <br />mentre cambia tutto sembra aria di tempesta. <br />Senti un po' che vento forse cambia niente <br />certo cambia tutto sembra aria bella fresca. <br />A parte che i tempi stringono e tu li vorresti allargare <br />e intanto si allarga la nebbia e avresti potuto vivere al mare. <br />Ed anche le stelle cadono alcune sia fuori che dentro <br />per un desiderio che esprimi te ne rimangono fuori altri cento...". <br /><br /> L. Ligabue.claudiahttp://www.blogger.com/profile/10229321357929465490noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-91430006659612697.post-65692715017158777692007-11-30T14:45:00.000-08:002007-12-06T14:46:12.174-08:00Scendo alla prossima.<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj2iu3ZnVS0ykhzJEmqiIoiw3naO1TI1vITwb7C0O2xEnu_Ev5RXuSmW0G1CizGQcZ47jGowUT40dVdVrvk8KOQ-DRtkydAc-8HPHlFyIyjs8Fq0MeaKyhVTGHBQOMkB-J3FLpFobqBtg4/s1600-r/72770017%5B1%5D.jpg"><img style="margin: 0pt 10px 10px 0pt; float: left; cursor: pointer;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjInC1QurfgOkSPz8nPivD2dslp40TIDD7ywR9P-j6TqbzzSamV3LqiG7Nj7CBTLRPK7ss23TCLWnns81JK_A1zXwREV4SpOR5TaTUj9zKtyI0kJ1g3HmNOh8c7gWILRlzma7F3cKgExMA/s200/72770017%5B1%5D.jpg" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5138769397426227026" border="0" /></a><br /><div style="text-align: justify;">Aspetto. Aspetto sulla piattaforma traballante di questo tram che è la vita, con in tasca un biglietto di sola andata già timbrato, per questo viaggio in cui " non si ripassa dal via". Aspetto. Aspetto che si liberi un sedile, come un posto nel mondo, che mi toglierà dal mezzo e da questa posizione precaria. Nel frattempo però mi attacco alle maniglie, che sono i sogni, le speranze, i desideri, per tutti quelli che come me, quel posto, non l'hanno ancora occupato. Un'appiglio sicuro, forse l'unico, per evitare di cadere ad ogni fermata e scossone di questo cigolante filobus. Ad ogni sosta scende qualcuno, a volte persone che conosci appena, a volte invece scende chi è con te da sempre, chi è salito con te direttamente dalla stazione. Con te ha percorso tutto il tragitto, condiviso le emozioni, i cambiamenti di paesaggio, quegli scossoni improvvisi e il più delle volte ti ha teso la mano un'attimo prima che cadessi, perchè distrattamente hai mollato la presa. Quando scendono questi compagni di viaggio è più doloroso, li vediamo premere quel bottone per prenotare la fermata e ne sentiamo già la mancanza. Resta però quello che ci hanno insegnato durante il percorso, quel poco di loro che ci hanno trasmesso, regalato, amara consolazione di un sostituto invisibile. Poi ci sono quelli che inaspettatamente salgono ad una tappa che non era prevista e condividono con te il resto del viaggio, lì, nel mezzo, attaccati a quelle maniglie, spalla a spalla, come soldati in trincea, nell’attesa della prossima scossa, di quel posto vuoto da occupare prima che arrivi la propria fermata.</div>claudiahttp://www.blogger.com/profile/10229321357929465490noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-91430006659612697.post-30581232887935475572007-11-30T03:45:00.000-08:002007-12-06T14:23:32.253-08:00Saltimbanchi.<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhMFDIeFeyV4SWRn7Lk9OSUgArO-bGNxXl1i7lAR_wcf88Ph4docIFZKAsXeXUbm93ljPWdUoDGQld5i6anah8u69427mqEkZlrFLVZcGR6HdUXeLCZGzgJMeV4TMOFMSV8x0Tw5eRQGkI/s1600-r/4%5B1%5D.jpg"><img style="margin: 0pt 0pt 10px 10px; float: right; cursor: pointer;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj-BNDhDeojFQ66tAUVSTZujoMk3Qq-CtdJUEhonbw36z2ULx9KLxxRdazaF5G4PQ8Fpum68uCiBi_7UxSatbozZJSz8NpF0eVyI8QtiZ59vaMERsYd2EkGAth6D9QopDG9bSMGzGHJ39c/s200/4%5B1%5D.jpg" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5138754296321214274" border="0" /></a><br /><div style="text-align: justify;"><span style="font-size:100%;">Siamo gente di malaffare noi, mercanti di sogni, illusionisti dell'immagine, giocolieri di parole, trapezisti audaci sul filo invisibile tra realtà e lusinga, funamboli della creatività. Il mondo della comunicazione, del consumismo, del mercato è il palco su cui ogni giorno recitiamo il nostro spettacolo, un Moulin rouge, dove mostriamo a voi, spettatori increduli, la nostra attrazione. Siamo gente di malaffare noi, v’inganniamo le menti con le nostre pompose parole, involucro d’encomi dedicati ad eroi di plastica, che amerete e andrete cercando, per sentirvi parte di un mondo che noi, artisti dell'illusione, impacchettiamo per voi. Un mondo d’apparenza, false promesse, sogni di carta, parole ricercate. Forse un giorno vi sveglierete e vi renderete conto che è soltanto un gioco di luci, una scenografia studiata apposta. Vi alzerete dalla vostra poltrona e lascerete la sala, pensando che forse quell'inganno non sia poi così male rispetto alla realtà che c'è là fuori. Nel frattempo, noi continueremo a danzare sul can can della creatività, perchè, come in ogni opera che si rispetti, lo spettacolo deve continuare.</span></div>claudiahttp://www.blogger.com/profile/10229321357929465490noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-91430006659612697.post-38371001317680852752007-11-29T16:50:00.000-08:002007-12-06T15:46:34.967-08:00Il Viaggio.<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgeeoHUSgCf3YXwJwz-ZvcOj5hIu1rjH7bBrXuIdUrqmfWballcSDWR6JyN8jfmmyfqtSyc6s-NYCbN5QCleK3Rpsetu7q9dsHJpJ0ockWHeeaHjcxO6p_8rlSk3Jshgj-EwIJ9gJqt_aM/s1600-h/200242396-001.jpg"><img style="margin: 0pt 10px 10px 0pt; float: left; cursor: pointer;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgeeoHUSgCf3YXwJwz-ZvcOj5hIu1rjH7bBrXuIdUrqmfWballcSDWR6JyN8jfmmyfqtSyc6s-NYCbN5QCleK3Rpsetu7q9dsHJpJ0ockWHeeaHjcxO6p_8rlSk3Jshgj-EwIJ9gJqt_aM/s200/200242396-001.jpg" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5141008995237824562" border="0" /></a><br /><div style="text-align: justify;">Le persone amano viaggiare. Forse non tutte, ma per la maggior parte della gente è così. <br />Le persone amano viaggiare perché il viaggio è un fuggire dalla propria routine, dalla propria realtà, spesso anche da se stessi. Quando vivi troppo a lungo in un posto questo finisce per appartenerti, possederti, diventare un' estensione di te stesso e andarsene significa spesso abbandonare quell’io fatto non solo di ossa e sangue, ma anche di asfalto e mattoni. Le persone amano viaggiare e lo fanno anche con la mente non serve un treno, un aereo, una macchina per allontanarsi a volte basta solo chiudere gli occhi. Come in una sala cinematografica, la luce si spegne, tutto intorno è silenzio, il proiettore si accende e via comincia il viaggio. Orizzonti lontanissimi, disegnati dal tempo. Pelli straniere non solo agli occhi, ma anche alle mani che mai le toccheranno. Paesi mai visti, forse solo immaginati, frutto di visioni create dalla mente, distorte dal racconto distratto di sogni troppo seducenti e dolci perché l’invidiosa realtà possa dargli sostanza.</div>claudiahttp://www.blogger.com/profile/10229321357929465490noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-91430006659612697.post-5590857933353344842007-11-27T06:00:00.000-08:002007-12-06T15:49:52.464-08:00Piccola grande donna.<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiaymZv4EVjpqySmwrSnZKdy43RMVJgbOMhAclwQDNqUXEyMuYxeNzFFE94HinFab_EznwnMORbE5l-3vdgFdMUhV1Ayd-iOxgXvDS57P8kiuzjKDalqLsic5hUYV5Rbw6yHhMszxm9HmU/s1600-h/200388509-001.jpg"><img style="margin: 0pt 0pt 10px 10px; float: right; cursor: pointer;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiaymZv4EVjpqySmwrSnZKdy43RMVJgbOMhAclwQDNqUXEyMuYxeNzFFE94HinFab_EznwnMORbE5l-3vdgFdMUhV1Ayd-iOxgXvDS57P8kiuzjKDalqLsic5hUYV5Rbw6yHhMszxm9HmU/s200/200388509-001.jpg" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5137529720903766994" border="0" /></a><br /><div style="text-align: justify;">Martedì 27 ottobre ore 15:20, un giorno qualunque, ma per te, per noi,<br /> che emozione, che soddisfazione accompagnarti all'aeroporto, vederti partire, saperti laggiù a dare il meglio di te stessa e rendermi orgogliosa ancora una volta. Quanti abbracci, baci, raccomandazioni, neanche stessi partendo per la guerra, ma la gioia è stata talmente grande che quel turbinio di emozioni non c’è stato modo di fermarlo. Avrei voluto piangere e più di una volta ho spinto le lacrime giù nel cuore, che ha stentato a galleggiare.<br />No niente lacrime, anche se di gioia, è un giorno troppo speciale, la mia sorellina in viaggio per Madrid, a dimostrare a tutti che vale la pena rincorrere i propri sogni. Che tenerezza però saperti lassù, in viaggio verso una nuova città, una nuova sfida, sola, con quella valigia carica di idee, forza di volontà, voglia di mettersi in gioco e dimostrare ciò che vali, per noi e per te stessa, con quell’ amabile timidezza che ti contraddistingue da sempre ed è impossibile nascondere. Forza sorellina è il tuo momento, il tuo riscatto, metticela tutta e fallo anche per noi. So che ce la farai, che ci renderai fiere di te, perchè tu sei fatta così, sai qual'è la tua strada e hai ben tracciato in mente il cammino da percorrere, perciò, corri piccolina, anzi vola, questa è solo la prima tappa di uno straordinario viaggio che ti aspetta, che darà un senso a quelle notti insonni passate a chiederti se ce l'avresti fatta e che vedrà realizzati i tuoi desideri e le tue speranze.<br /><br />Buon viaggio Sorellina.</div>claudiahttp://www.blogger.com/profile/10229321357929465490noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-91430006659612697.post-80748666078721619902007-11-22T02:40:00.000-08:002009-03-09T10:37:15.850-07:00Prima tappa.<div style="text-align: justify;">Ciao piccolina, mi fa strano chiamarti così, ora tanto piccola non lo sei più, oggi compi 19 anni si può dire che tu stia diventando grande, anche se, grande, lo sei sempre stata, chissà forse perché fai parte di quella generazione che è cresciuta più in fretta rispetto alla mia, anche se ci dividono solo pochi anni. Lo ricordo come se fosse ieri, il primo giorno che zia ti portò a casa, eri piccolissima, un fagotello rosa con i capelli dritti in testa, ricordo che ti guardai, fasciata come una mummietta in quella copertina di lana. Guardai nonno, nonna, mamma, papà, tutti intorno a te, l’ultima arrivata in famiglia e provai una strana sensazione, la stessa che forse provano tutti i primogeniti quando arriva un altro componente in famiglia, quando cominciano ad insegnarti la parola “nostro” perchè “mio” da quel momento non esiste più. Per Dani era diverso, a lui niente lo ha mai sconvolto più di tanto e poi crescendo con me l’idea del figlio unico l’aveva abbandonata gia da tempo, per me invece è stato un trauma, non lo so il perché infondo anch’io figlia unica non lo sono mai stata, tuttavia pensai “ Ecco, fine dei giochi”. Tu, con quelle guanciotte rosa, quei passi stentati, quelle manine che andavano agguantando qualunque cosa, eri un pericolo per tutti i miei giocattoli, che immaginavo in un angolino a pregarmi di metterli al sicuro da qualche parte. Crescendo le cose non sono cambiate affatto, anzi, sempre peggio, infatti, riposti i giocattoli si andava di fantasia, allora si giocava ai cowboy, in cui tu naturalmente rivestivi sempre il ruolo dell’indiano, era l’unico modo per ucciderti o rinchiuderti in qualche riserva oppure a guardie e ladri, indovina chi faceva il poliziotto? Nascondino, acchiapparella e via dicendo. Poi in un batti baleno sono passati gli anni, i litigi, il risentimento,la gelosia e quel voler rivendicare il diritto di precedenza ha lasciato il posto ad un amore immenso, profondo, eterno. Mi è cresciuto accanto quel fagottello ed io non me ne sono nemmeno resa conto, un giorno mi sono girata e ho visto una ragazza, una donna, con tutte le paure, i desideri e le aspirazioni che fanno parte del gioco di quell’età. Non credere cuginetta, quelle paure non diminuiranno crescendo oh no, anzi, diverranno sempre di più, ma saranno diverse, passerà la paura degli esami e di fare la scelta giusta, ma comincerà quella più grande, quella del crescere, del diventare adulti, del sapere che finiti i giri di giostra bisogna scendere, vivere e mettersi in gioco davvero. Finiti gli allenamenti, comincia la partita, che ti vedrà correre incontro a quella palla che saranno i tuoi sogni e sugli spalti, sempre loro, quelli che fanno il tifo per te da sempre, o quasi. Non ti voglio spaventare, figurati se ci riesco, sei sempre stata la spericolata della famiglia a 15 anni avevi gia il buco all’ombelico, io ne ho 25 e sto ancora pensando se mi farò mai il secondo all’orecchio. So che non ti farai abbattere, non con quel carattere, con quella ostinazione che ti distingue da sempre, fin da piccola, quando si giocava insieme e ti ostinavi sul voler fare il cowboy o il ladro, fino al punto che rompevi talmente le balle che ti accontentavamo “Ooh vabbè! Tu fai il cowboy”. L’unico di tutto un esercito che, naturalmente, veniva colpito per primo dalle frecce di noi indiani. Non importava però, anche se per poco tempo, lo eri stata un cowboy e questo ti bastava, il tuo sogno lo avevi realizzato, poi naturalmente tornavi a fare l’indiano che finiva comunque male ma almeno restava in scena un po’di più. Perciò, per tutte le volte che non te l’ho mai scritto, non te l’ho mai detto, ed è vero, per tutte le volte che non te l’ho mai dimostrato, ti scrivo ora, in una sera speciale di un giorno speciale, un pensiero che per troppo tempo ho tenuto chiuso in un cassetto, gelosamente custodito tra tutti i miei “prima o poi glie l’ho dirò”. Cammini nei ricordi di un’infanzia che non tornerà mai più, ma che tu senza volerlo hai contribuito a rendere straordinaria. Fai parte di un passato fatto di favole, raccontate sotto le coperte nel lettone di nonna, fatto di cioccolata, cuscinoni, cartoni animati, giocattoli e storie inventate, un passato che tengo custodito nel cuore, scritto sulla pelle, disegnato sulle pareti della memoria. Riflessi nei tuoi occhi vedo gli stessi volti che trovo riflessi nei miei, ogni volta che mi guardo allo specchio, quelli di nonna e nonno che ci hanno cresciuto, coccolato, insegnato, sgridato e lasciato gran parte del buono che ci portiamo dentro. Tu sei quegli anni, sei parte di me e di quella vita ancora tutta da plasmare, da scoprire, da vivere, da odiare, da amare. Sei parte di un passato che ha contribuito a fare di me quella che sono oggi. C’eri all’ora e ci sarai sempre.</div>claudiahttp://www.blogger.com/profile/10229321357929465490noreply@blogger.com0