Non esiste grande genio senza una dose di follia.

mercoledì 4 aprile 2007

IL VALORE DELLA PAROLA.

Ora ditemi, quanti di voi si sono mai soffermati a pensare sul valore che può assumere la parola? Sembra una stupidagine, ma se ci si riflette su si può comprendere quanto l'uso di quest'ultima abbia cambiato il corso della storia,da quando è stata inventata.(la parola e non la storia).
Comunque,nell'età della pietra, ad esempio, la piu bella dichiarazione d'amore era rappresentata dall'uomo che tramortiva la donna con una clava trascinandola per i capelli nella propria caverna e il silenzio della donna, che tramortita naturalmente non poteva dire nulla, veniva inteso come un consenso alla richiesta del compagno, quando anche all'ora il proverbio "chi tace acconsente" andava forte.
Gli umini primitivi,quindi, non usavano la parola,infatti per organizzarsi sulle varie battute di caccia, stanchi di produrre rumori gutturali,che provocavano anche seri problemi di raucedine,con la speranza di farsi capire dal resto del gruppo,cominciarono a disegnare sui muri (o graffiti come li conosciamo oggi).
In seguito riuscirono ad imbrattare tutte le caverne, lo spazio per disegnare finì e allora si pensò di inventare la scrittura. Scrivere mammut piuttosto che disegnarlo in grandezza 130x90 convennero che era molto meno faticoso e occupava meno spazio.
I più grandi oratori della storia, invece,che fecero della parola una virtù, furono sicuramente gli antichi romani e primo fra tutti Cicerone,il quale si dilettava a difendere i propri alleati nonchè amici e parenti dalle accusse mosse dal senato, intrattenendo quest'ultimo con interminabili orazioni nelle quali faceva valere le cause dei suoi protetti.
Ora i latini avrebbero detto "verba volant" un paio di ciufoli, perchè sentire uno che discorre per due ore di argomenti che capisce solo lui è abbastanza destabilizzante, tantè che alla fine l'intero senato dava sempre ragione al nostro oratore.
Ma arriviamo ai giorni nostri, come faremo, mi chiedo, in un mondo come il nostro, a comunicare senza l'uso della parola? Insomma parole come ping pong o antistaminico ed espressioni come ti odio o vaffan... sarebbero difficili da riprodurre con dei gesti, anche se effettivamente l'ultima parola potrebbe essere facilmente racchiusa e compresa con un paio di questi.
Tuttavia converrete con me che persone facilmente irritabili si troverebbero con gravi problemi di crampi al dito medio e veri e propri ematomi nella parte interna di entrambi i gomiti.
Per non parlare poi dei logorroici che diventerebbero una razza estinta a questo mondo e credetemi il numero della popolazione terrestre scenderebbe vertiginosamente.
Se il termine stesso poi nn fosse esistito sarebbe stata una tragedia, pensate ad esempio alla povera Valeria Rossi, che avrebbe composto la sua canzone intitolandola "Dammi 3 tagliole ".
I poveri jalisse, invece, nn credo che se la canzone si fosse intitolata"Fiumi di telline" avrebbero vinto il Festival (o magari si chissà).
Mina poi, una delle più grandi cantautrici italiane, quelle caramelle, se le sarebbe date tutte in faccia. 
Pensiamo poi a chi della parola non può proprio farne a meno come i politici, grandi "oratori" dei nostri tempi o chi della parola ne ha fatto un mestiere: cabarettisti, satiri, pubblicitari, presentatori, che mondo sarebbe senza Pippo Baudo e Mike Bongiorno.
Vero è che la parola ha un potere quasi magico, può scaldare l'anima, può consolare o ferife, può essere pungente come una spina o dolce come una carezza ed è vero inoltre, che se non esistessero persone che delle parole ne fanno fin troppo uso non capiremo mai quanto valore può esserci nel silenzio.

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