Riga il volto la silenziosa ambasciatrice dell’amaro sentire.
Scende lenta sulla guancia che la ospita e gli regala strada
dove scorrere. Si rassegna alla mano che con rabbia l'asciuga e svanisce in quel palmo che troppe volte le ha fatto da calamo. Poi di nuovo, sulla soglia delle palpebre, si prepara il messaggero di dolore, triste ancella di un sovrano potente al cui cospetto è impossibile non prostrarsi. Eccola ancora, si prepara a partire,ma questa volta no,è spinta giù, nel cuore, che, stanco, stenta ormai a galleggiare.
Scende lenta sulla guancia che la ospita e gli regala strada
dove scorrere. Si rassegna alla mano che con rabbia l'asciuga e svanisce in quel palmo che troppe volte le ha fatto da calamo. Poi di nuovo, sulla soglia delle palpebre, si prepara il messaggero di dolore, triste ancella di un sovrano potente al cui cospetto è impossibile non prostrarsi. Eccola ancora, si prepara a partire,ma questa volta no,è spinta giù, nel cuore, che, stanco, stenta ormai a galleggiare.
2 commenti:
ci vuole un cazzo di vocabolario per capire che stai a di!!!!!!
Vorrei che tutti sappiano che lei è il mio grande copy!!! grande collè, mi sei piaciuta!!!
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